05/04/2019 Articolo di

Passeggiando sul Tamigi – Parte terza

Il nostro viaggio a piedi per Londra è giunto alla sua terza e ultima tappa: Westminster Bridge arriviamo!
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Nei precedenti articoli abbiamo visitato alcune zone della capitale esplorando i siti di maggiore interesse turistico ma anche luoghi meno noti in grado di regalare sorprese.

Il Westminster Bridge 

La sua realizzazione risale al 1862 (è il ponte stradale superstite più antico del Tamigi) ed è realizzato in ferro con 7 archi in stile neogotico. È dipinto dello stesso colore verde della Camera dei Comuni (che occupa la parte del Palazzo di Westminster ad esso più vicina), a differenza del rosso del Lambeth Bridge che ricorda  quello dalla Camera dei Lord. Nell’Ottocento l’accesso ai cani era assolutamente proibito e chi ne imbrattava i muri poteva anche essere punito con la pena di morte. Le lanterne ottagonali, del designer Charles Barry, tra il 2005 e il 2007 sono state ridipinte, ritoccate con foglia d’oro e trattate con “verderame” pigmento che corrisponde alla tonalità originale delle lampade. Il Westminster Bridge è stato location per diversi film tra cui Spectre di James Bond e alcuni episodi della mitica serie Doctor Who, tra cui The Dalek Invasion of Earth nel 1964.

Attraversando il ponte verso la sponda nord del fiume ci si innamora immediatamente della privilegiata vista sulla famosa Torre dell’Orologio.

Privilegiata è la vista sulla Torre dell’Orologio, che molti erroneamente chiamano Big Ben, ma che in realtà è l’Elizabeth Tower (soprannominata così in onore del giubileo di diamante della Regina). Il Big Ben è, invece, la campana al suo interno più precisamente quella che ufficialmente è conosciuta come The Great BellL’origine del soprannome Big Ben ha diverse teorie: la più comune vuole che il nome sia riferito a Benjamin Hall, un membro della Camera dei Comuni. Un’altra invece asserisce che questo sia riferito al soprannome di Benjamin Caunt, un campione nei pesi massimi. Il primo rintocco risale al 31 Maggio 1859 ma nel mese di settembre dello stesso anno, a causa dell’utilizzo di un martello delle dimensioni errate, il Big Ben si ruppe. Proprio quel danno fu l’origine del caratteristico rintocco che ogni 15 minuti è udibile nel raggio di circa due chilometri.

Ogni quadrante dell’orologio reca la scritta “DOMINE SALVAM FAC REGINAM NOSTRAM VICTORIAM PRIMAM” ovvero “O Signore, salva la nostra regina Vittoria I.” Neppure una bomba – che aveva distrutto la Camera dei Comuni durante la Seconda Guerra Mondiale – riuscì a fermare i rintocchi dell’orologio. Dal 1994 ben 113 lampadine illuminano tutta la Torre. La luce posta sull’orologio si accende solo quando il Parlamento è in sessione. Le celle della Torre sono destinate, in casi molto rari, a quei membri del Parlamento che si macchiano della colpa di violare il privilegio parlamentare (l’ultimo caso nel 1880). Farvi visita è particolarmente difficoltoso poiché, oltre a essere residenti inglesi, è necessario ottenere un permesso speciale.

La passeggiata può, poi, proseguire a ovest del palazzo di Westminster verso la Westminster Abbey, da sepre palcoscenico dei principali avvenimenti politici e religiosi del Paese. L’Abbazia venne edificata tra il 1045 e il 1050 da Edoardo il Confessore. Dichiarata Patrimonio UNESCO nel 1987, qui si sono svolte le nozze da sogno di William e Kate e le incoronazioni dei sovrani. Nel 1997  in questo luogo si svolse il funerale dell’amatissima principessa Diana. A Westminster si trovano anche le tombe dei sovrani e di uomini illustri. Lo stile architettonico che la caratterizza è quello cristiano-bizantino e Thorney Island fu da subito indicato come luogo perfetto per l’edificazione. L’Abbazia di Westminster ospita anche 4 graziosi giardini: il Garth, il chiostro piccolo, il College Garden e il St Catherine’s Garden.

Il nostro piccolo tour si conclude con la visita al luogo simbolo di Londra: Buckingham Palace!

Anche grazie al suo famoso Cambio della Guardia, la residenza londinese dei sovrani d’Inghilterra è una tappa obbligatoria per chi visita la città. Dal 1837 è il quartiere amministrativo della monarchia e luogo adibito alle cerimonie ufficiali. Casa di campagna nel 1633 e poi maniero del duca di Buckingham, nel 1762 re Giorgio III che ne fece residenza privata.

La Queen Victoria Memorial è l’imponente statua della regina posta nella rotonda alla fine del Mall. Fu proprio lei la prima regnate ad abitarvi. Da allora la presenza della regina è segnalata dallo stendardo reale. Il palazzo è aperto al pubblico a condizione che al suo interno non vi siano membri della famiglia reale.

Buckingham Palace ha la bellezza di 775 stanze, fra cui 19 Stanze di Stato, 52 camere reali e per gli ospiti, 188 camere per il personale, 78 bagni, una piscina, un cinema privato e un bellissimo giardino dotato di un grande lago artificiale. Cuore della visita sono la Sala delle Guardie, il Salotto Verde, la Sala del Trono, la Sala da pranzo di Stato, il Salotto Blu, il Salotto Bianco e la Sala da ballo.

La parte più interessante resta però la Galleria dei Dipinti dove si possono ammirare i capolavori della Royal Collection (Raffaello, Tiziano, Van Dyck, Rembrandt, Rubens e Turner solo per citare alcuni artisti). La Galleria della Regina ospita una delle collezioni private più prestigiose e spettacolari esistenti. Adiacente al palazzo ci sono le scuderie reali: con cavalli da tiro, automobili e carrozze reali.

Passeggiando alla luce del tramonto nel St James’s Park, nel cuore si fa spazio per i nuovi ricordi e si custodisce gelosamente il suono dello scorrere del Tamigi che ci ha cullato in questi giorni.