04/02/2019 Articolo di

Passeggiando sul Tamigi – Parte seconda

Covent Garden, Piccadilly Circus, Soho e il Waterloo Bridge: continua la nostra avventura a Londra!
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Nel precedente articolo vi avevamo raccontato come scoprire Londra percorrendo a piedi i ponti sulle sponde del Tamigi.

Ci eravamo lasciati al Blackfriars Bridge, uno dei ponti più misteriosi della capitale. Ripartiamo dal Waterloo Bridge, situato tra Covent Garden, Piccadilly Circus e Soho.

Questa zona di Londra offre alcune delle maggiori attrattive turistiche della città di Londra e vale la pena abbandonare, per qualche ora, le sponde del fiume pere andare all’avventura.

Covent Garden, Piccadilly Circus, Soho e il Waterloo Bridge

A Covent Garden o Convent Garden (dove venivano coltivate la frutta e la verdura per i monaci di Westminster) possiamo perderci fra le bancarelle e i negozietti che affollano la piazza. Davanti alla chiesa di St. Paul – conosciuta anche come chiesa degli attori per la sua vicinanza ai numerosi teatri – si esibiscono gli artisti di strada. La chiesa è l’unico edificio originale dell’antico Covent Garden e risale al 1633.

Spostandosi nella parte esterna del mercato si raggiunge Bow street: nelle vicinanze la Royal Opera House e l’edificio dove, nel 1829, era ubicata la prima stazione di polizia di Londra. Poco più avanti spunta l’ormai inutilizzata Corte dei Magistrati dove sono stati processati personaggi dal calibro di Oscar Wilde e i gemelli criminali Krays. Si può, poi, attraversare la coloratissima piazzetta di Neal’s Yard, una delle più suggestive della zona.

La via pedonale di Gerrard Street è il cuore di Chinatown: nel secondo dopoguerra grazie ai soldati, di ritorno dall’oriente, era visibilmente aumentato l’interesse per la cucina cinese. Il successo dei ristoratori spinsemolti cinesi ad abbandonare l’East End.

Piccadilly Circus è il limite sud ovest di Soho.

Qui si può fotografare la famosa insegna luminosa di Coca-Cola e la fontana chiamata Eros – ma che invece rappresenta Anteros il dio greco dell’amore corrisposto – dedicata a Lord Shaftesbury.

A Soho si trova il Bar Italia, uno dei locali preferiti da De Niro.

Poco più avanti c’è la casa in cui Mozart ha vissuto gli anni della sua infanzia. Aguzzate la vista: in giro per Soho ci sono numerose targhe blu che identificano i luoghi d’importanza storica.

Un esempio? Si segnala il ristorante Quo Vadis dove, nelle due stanze soprastanti, visse Karl Marx dal 1851 al 1856.

Per gli appassionati di musica una tappa immancabile della zona sono i Trident Studios dove, tra il 1967 e il 1981, hanno registrato artisti celeberrimi come i Beatles (il successo “Hey Jude” è stata registrata in questo studio), David Bowie, Queen, Elton John, Genesis, James Taylor e molti altri.

Fonte: visitbritainimages.com

Al centro della piazza di Leicester Square si trova una statua di Shakespeare e un baracchino dove trovare i biglietti scontati per il teatro, la zona ideale per passare una serata diversa. A circondare la piazza sono presenti anche molti cinema, dove sovente vengono proiettate le prime visioni di film famosi. L’Empire e l’Odeon sono i più conosciuti e non è raro incontrare nelle loro vicinanze delle star. L’Empire si trova nel luogo in cui era costruito il vecchio Empire Theater, chiuso dal 1927. L’Odeon, invece, si trova nel punto in cui sorgeva l’Alhambra.

Su Cecil Court si possono acquistare libri e oggetti di antiquariato, mentre lungo St. Martin’s Lane c’è il Coliseum, il più grande teatro di tutta la città. Nelle vicinanze c’è anche il pub Marquis, noto alla cronaca per avere ospitato come cliente Claude Duval. Il temibile ladro venne catturato proprio in questo pub e ora giace sepolto a Covent Garden (la sua curiosa epigrafe recita: “Qui giace Duval: tu che leggi se sei un uomo stai attento al portafoglio, se sei una donna stai attenta al tuo cuore”).

Su Maiden Lane, sul retro del teatro Adelhpi, si può leggere l’insegna sulla porta da cui la regina Victoria accedeva alla sala.

Al St. Martin’s Theatre ci sarà senza ombra di dubbio il The Mousetrap di Agatha Christie, che ha ormai superato le 25.000 rappresentazioni in ben 60 anni!

Se si dispone di un bel budget c’è possibilità di pranzare all’Ivy un locale storico, aperto da quasi un secolo, che ha avuto come clienti i più celebri attori di Londra.

A Cambridge Circus c’è, poi, Palace Theatre dove è ancora visibile la prima pietra posta nel 1888.

Raggiungiamo Trafalgar Square, la piazza cuore di Londra, sorvegliata dai quattro leoni bronzei di Sir Edwin Landseer.

Accanto a questi si trovano le suggestive fontane luminose e la National Gallery.

Una curiosità: l’area di Trafalgar Square un tempo ospitava le stalle reali (King’s Mews)!

Il Waterloo Bridge

Dopo aver esplorato le zone limitrofe al Tamigi, la passeggiata riprende attraversando il Waterloo Bridge.

Questo ponte realizzato in pietra di Portland, grazie al suo buon potenziale fotografico, è spesso utilizzato per sequenze cinematografiche.

Venne eretto, durante la Seconda Guerra Mondiale, delle mogli dei soldati che erano impegnati a combattere per la patria.

Le sue linee pulite e moderne sono universalmente ammirate. Da qui il panorama di Londra è insuperabile.

Passeggiando sulla sponda sud spunta subito una delle attrazioni più visitate della città: il Coca-Cola London Eye. La famosa ruota panoramica compie un giro di 360 gradi sul fiume Tamigi raggiungendo i 135 metri (è la più alta d’Europa). La rotazione completa di una delle sue capsule è di circa 30 minuti e offre una prospettiva sempre mutevole di Londra.

Per gli amanti del genere creepy c’è poi il London Dungeon: al suo interno sono ricreati (utilizzando attori, effetti speciali e opportune scenografie) alcuni eventi macabri della storia della città.

Aperto nel 1976, nasce come “Museo della storia orribile” e in seguito riconvertito in una specie di attrazione da luna park.

Gli amanti della natura potranno, invece, immergersi nel modo marino del Sea Life London Aquarium.

Anche la seconda parte della nostra passeggiata è giunta al termine. È arrivato il momento di riposarsi e concedersi una bella cena, magari in uno dei ristorantini italiani della zona, in vista dell’ultima tappa.